La dieta mediterranea

La Dieta Mediterranea si riferisce ad uno stile di vita alimentare caratteristico dell’Italia Meridionale fino agli anni ’70 circa. E’ fondamentalmente una dieta povera, basata su alimenti semplici, poco lavorati: cereali, riso, farro, orzo, pasta, frutta, verdure di stagione.
A fianco a questi alimenti che facevano parte della quotidianità, vi erano altri alimenti che si consumavano saltuariamente nel corso della settimana, come carne, pesce, formaggi e latticini.
Ancora più rari erano i dolci che si mangiavano durante le festività o comunque in rarissime occasioni. Lo zucchero era invece uno di quegli alimenti sconosciuti nella dieta mediterranea.
Molto diffuso ed utilizzato era anche l’olio extravergine di oliva, essendo l’ulivo una pianta caratteristica dell’area mediterranea, ma era anche molto costoso in quanto i procedimenti produttivi erano molto più lenti e faticosi. Non mancava del buon vino in quanto la vite era già ampiamente diffusa.
Anche per gli allevamenti c’era bisogno di molto duro lavoro, quindi si prediligevano alimenti provenienti direttamente dalla terra, in genere coltivati nel proprio podere.

La dieta mediterranea: come nasce

olioLa terminologia “Dieta Mediterranea” venne coniata per la prima volta dal celebre ricercatore americano Ancel keys (1904-2004), che visse nel Salento e precisamente a Pollica per circa 30 anni, studiando e scoprendo i benefici dell’alimentazione locale (godendone anche lui degli effetti!)
Venuto in Italia meridionale negli anni ’50 visse secondo gli usi, costumi, stile di vita e alimentazione della popolazione locale, avvalendosi dell’esperienza e della collaborazione quotidiana di due persone del posto: Angelo, maestro giardiniere e Delia, esperta cuoca.
Grazie a queste due persone umili (Ancel trattava tutti alla pari come amici), ma forti di esperienza e di cultura popolare che Ancel Keys apprese gli elementi che poi trasfuse nelle sue opere e nel suo lavoro di ricercatore.
Ancel si accorse che le persone si ammalavano pochissimo di patologie cardiovascolari rispetto alla popolazione americana o del nord Europa. Si rese conto che la differenza fondamentale risiedeva negli alimenti della dieta mediterranea, che nel Sud Italia era molto povera anche perché non c’era disponibilità economica per alimenti più ricchi tipo carne, formaggi o pesce.
Quindi poco benessere economico, poca alimentazione, ma maggiore benessere fisico e aspettative di vita.

La dieta mediterranea: oggi

spaghettiAttualmente la è seguita da pochissime persone. Molti credono che per il solo fatto di essere nati in Italia, la loro dieta è veramente dieta mediterranea, con una longeva aspettativa di vita. Sbagliato! In media noi mangiamo il doppio rispetto ai nostri nonni, muovendoci la metà o non muovendoci affatto e questo a partire da quando siamo piccoli.
Mangiamo alimenti con troppi grassi, zuccheri e proteine.
Mangiamo troppa carne, il che vuol dire: troppo grasso e troppo colesterolo che danneggiano le nostre arterie e il nostro cuore; troppa carne vuol dire troppe proteine, più di quelle che servono per la rigenerazione dei nostri tessuti muscolari, che quindi dovendo essere smaltite producono troppa urea ed eccessivo carico per i reni.
Mangiamo alimenti troppo zuccherini , soprattutto zuccheri semplici che troviamo nei dolci che mangiamo quotidianamente e nelle bibite, che ci portano al diabete, sovrappeso e tutte le altre patologie metaboliche connesse.
Troppa sofisticazione per l’aggiunta di coloranti e conservanti sintetici per rendere gli alimenti più appetibili e conservabili in quanto oggi si producono troppi alimenti e bisogna conservarli a lungo o trasportarli in altri stati.
Passiamo troppo tempo davanti alla TV e al computer, ci muoviamo pochissimo senza smaltire le calorie in eccesso che introduciamo con gli alimenti, mangiamo anche troppi cibi spazzatura consumati per lo più stando fuori casa per lavoro o con gli amici per divertimento.
Nei paesi mediterranei c’è una certa predisposizione all’obesità anche se noi Italiani lo siamo di meno rispetto ai nostri vicini ad eccezione dei nostri bambini che sono tra i più in sovrappeso nel mondo; troppi dolci, troppe bibite gasate, troppe ore davanti alla TV ed è impensabile per loro andare a giocare in cortile.

La dieta mediterranea: consigli utili.

piatto verdureSecondo Ancel Keys, che la sperimentò personalmente durante il suo lungo soggiorno in Italia, la dieta mediterranea potrebbe aumentare l’aspettativa di vita di almeno 20 anni.
Anche se una persona è in ottimo stato di salute, non vuol dire che non bisogna stare attenti agli alimenti introdotti; anzi bisogna sempre sciegliere gli alimenti giusti e di qualità per poter mantenere questo stato, concedendosi ogni tanto un’eccezione. Seguendo una dieta mediterranea si possono avere tantissimi benefici sia a breve che a lungo termine.

  • Indispensabile è l’apporto quotidiano di fibre vegetali con pasta, riso, cereali, frutta e verdura.
  • Non possono mancare i legumi come ceci, fagioli, lenticchie.
  • Mangiare almeno 3 volte a settimana un piatto unico costituito da un mix di legumi e cereali.
  • Pesce 5-6 volte a settimana.
  • Carne 2-3 volte.
  • Gli insaccati devono essere uno sfizio saltuario come anche i formaggi stagionati, in quanto sono troppo ricchi di sale, proteine e grassi. Meglio i formaggi freschi.
  • Va bene qualche porzione in più di frutta e verdura di stagione.
  • Introdurre esclusivamente le calorie adeguate al fabbisogno.
  • All’alimentazione regolare va associata un’attività fisica da svolgere quotidianamente; i nostri nonni infatti avevano un’alimentazione più povera della nostra alternata con lavoro fisico intenso.

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